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BI24_2010/2020_IN POCHE PAROLE. Felice Vecchione: “Reddito di cittadinanza: scoperti 5.000 irregolari. Tra cui anche i camorristi…”

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BI24FLASH_ACCADDE OGGI: il 18 maggio del 1988, muore Enzo Tortora. Prima della “grande ingiustizia”, era stato direttore di TeleBiella

enzo-tortora-biella24La forza di una faccia, di una voce, di un cuore: Enzo Tortora, nonostante tutto, resta uno degli uomini più amati della televisione italiana. Modi da gentleman, cervello acuto, la capacità di attrarre l’attenzione del pubblico, senza mai urlare o scomporsi, non solo è stato uno dei volti che hanno scritto la storia della Rai, ma dopo aver lasciato la televisione di Stato, ha avuto anche un ruolo importante, nella nascita delle emittenti private, diventando direttore della “nostra” TeleBiella. Personaggio schietto, capace di approfondire con garbo anche gli argomenti più scomodi, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, ritornato alla Rai, lancia una delle trasmissioni più viste di tutti i tempi: “Portobello”. Insieme a Maurizio Costanzo, in pratica, è il primo vero “anchorman” italiano, ma la sua carriera, il 17 giugno del 1983, viene bruscamente interrotta: la Procura di Napoli, lo arresta, accusandolo di associazione a delinquere, di stampo camorristico. Una imputazione gravissima, contro cui Tortora combatterà fino allo stremo delle forze. Si farà un anno di carcere, per poi essere condannato, nel 1985, ad altri dieci. Diventato, nel frattempo, europarlamentare tra le fila del Partito Radicale, rinuncerà alla sua immunità, per scontare la pena e proseguire la sua battaglia, che vincerà in maniera totale nel 1986. Si scoprirà poi, che tutta la sua vicenda giudiziaria, era nata da un capriccio di un boss, che si era sentito offeso da una puntata di “Portobello”… Morirà, distrutto dalla guerra degli ultimi anni, il 18 maggio del 1988, ma di lui, dopo tutte le chiacchiere, le bugie, le strenue difese, resta ancora oggi un’immagine indelebile, toccante, stupenda: il 20 febbraio del 1987, torna in televisione. Il volto stanco, si contorce per un attimo dall’emozione, mentre il pubblico lo applaude senza fine. Poi il vecchio gentleman si riprende, la voce si fa calma, il cuore non tradisce: “Dunque, dove eravamo rimasti?…”. Continua a leggere