BI24_2010/2020_DALLA REGIONE PIEMONTE/2. Canalis, Pd: “L’Italia deve continuare ad essere una terra di accoglienza. No alle discriminazioni”

E’ stato organizzato, in occasione del Salone del Libro di Torino, un Consiglio regionale per raccogliere “Riflessioni sui diritti umani e civili con particolare riferimento alla condizione della donna in Iran e Afghanistan”. “E’ significativo che una seduta del Consiglio regionale sui diritti umani e civili si tenga proprio in Piemonte. Credo, infatti, che la nostra Regione possa essere particolarmente idonea a questo compito, considerando che il nostro territorio, per primo in Italia riconobbe nel 1848 i diritti di cittadinanza alle minoranze religiose dei valdesi e degli ebrei, riconoscendo in quell’anno ai cittadini sabaudi di religione valdese e ebraica, tramite le Regie Patenti i diritti civili, non ancora di quelli religiosi, i diritti politici e il diritto a frequentare gli istituti scolastici.
Tale decisione aprì la strada al riconoscimento nel tempo delle libertà civili per le minoranze religiose. La regressione dei diritti di cittadinanza durante il ventennio fascista induce oggi a mantenere alta l’attenzione su queste tematiche e a promuovere iniziative di sensibilizzazione e di cura della memoria storica, per accrescere l’orgoglio e la consapevolezza rispetto alle conquiste giuridiche pionieristiche ottenute nel 1848 proprio in Piemonte e in seguito estese all’intero territorio nazionale” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis.
“In molte occasioni – spiega la Consigliera regionale Pd – il Partito Democratico ha sottolineato l’importanza della tutela e della protezione dei diritti dell’uomo. Questa lotta, purtroppo, è quanto mai attuale in un contesto in cui le repressioni in tutto il mondo si stanno moltiplicando. Come spesso accade le prime vittime di questo clima di oppressione sono le donne, pensiamo alle donne iraniane come Mahsa Amini, vittima e martire, diventata un simbolo per tutti noi. Proviamo ammirazione, rispetto, sostegno per tutte le donne che, su fronti diversi, dall’Iran all’Afghanistan fino all’Ucraina e in tutti i Paesi in cui diritti e democrazia vengono, quotidianamente, calpestati, combattono una battaglia in difesa di quei valori che noi condividiamo: la libertà, la giustizia, l’uguaglianza. Queste donne, con un coraggio eccezionale e spesso a costo della propria vita, stanno lottando e lo stanno facendo per tutti noi perché diritti che ci possono sembrare acquisiti possono essere messi in discussione”.
“Parlare di diritti umani – prosegue l’esponente dem – significa parlare, in tutte le sedi possibili, delle lotte di queste donne, documentarne le sofferenze e il prezzo che, quotidianamente, sono costrette a pagare, significa essere le loro voci nel mondo. L’Italia deve continuare a essere una terra di accoglienza e battersi in prima linea per sostenere tutti quei popoli che lottano per la libertà. Una terra come il Piemonte, che introdusse per prima lo Stato di Diritto sul Territorio italiano, può avere una particolare autorevolezza nel denunciare ogni fenomeno di violazione dei diritti umani, in Italia e nel mondo. Pensiamo alle torture subite dai migranti in Libia, alla persecuzione dei cristiani in Pakistan, Nigeria, India, Indonesia, Afghanistan, Iran, all’aumento delle esecuzioni capitali in Cina, Arabia Saudita ed Iran, alla tratta di esseri umani, all’equiparazione dell’omosessualità a un reato in alcuni paesi del mondo, alle molteplici forme di sfruttamento e svilimento della donna: in particolare, lo stupro etnico, le spose bambine, l’utero in affitto, la violenza di genere, la disparità salariale, le dimissioni in bianco per ragioni legate alla gravidanza”.
“Da questi scenari in cui l’universalità dei diritti, la libertà che si declina nei gesti quotidiani, il rispetto della dignità e dell’uguaglianza continuano a essere negati la nostra riflessione si estende a tutti quei contesti in cui, anche nella nostra società, continuano a perpetrarsi discriminazioni: sulle donne, attraverso violenze, marginalizzazioni e femminicidi, sui bambini, attraverso i maltrattamenti e la negazione dell’infanzia, su chi ha un orientamento sessuale diverso, su chi appartiene a una etnia o confessione differente, su chi ha una forma di disabilità. Il Pd starà sempre dalla parte di chi è più debole. Le Istituzioni hanno il dovere di adoperarsi, in tutti i modi possibili, per combattere queste situazioni e sanare questi vulnus della nostra democrazia. La difesa dei diritti umani deve partire da coloro che hanno responsabilità di governo. La tutela dei più fragili e dei più vulnerabili è e deve essere la priorità per un partito che si prende cura dei cittadini” conclude la Consigliera regionale Pd Monica Canalis.

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