BI24_2010/2020_DALLA REGIONE PIEMONTE. Sarno, Pd: “Istruzione: bisogna istituire un tavolo di confronto, per risolvere la questione affitti”

Ho depositato una mozione in Consiglio regionale per impegnare la Giunta regionale a istituire un Tavolo di confronto tra la Regione, i Comuni sul cui territorio sono ubicate le residenze universitarie, le Università, il Politecnico di Torino e i rappresentanti degli studenti per individuare soluzioni strutturali e di lungo periodo all’emergenza affitti. Questo atto di indirizzo, che, data l’importanza e l’attualità del tema, ho chiesto di discutere oggi, è stato scritto con i molti studenti universitari che, in tutta Italia, sono scesi in piazza contro il “caro affitti”, che in città come Torino possono arrivare anche a 700 euro al mese, diventando insostenibili per i ragazzi e le loro famiglie. Voglio ringraziare i rappresentanti dell’Udu (Unione degli studenti Universitari) che, sottolineando l’importanza di questo atto, dimostrano di fare da sponda dentro e fuori le aule istituzionali” spiega Diego Sarno, Vicepresidente della Commissione Istruzione del Consiglio regionale per il Partito Democratico.
“Gli studenti di tutta Italia – prosegue l’esponente dem – si stanno mobilitando per ottenere risposte concrete all’allarmante problema e anche oggi hanno manifestato davanti a ogni sede regionale per ribadire le proprie richieste: la creazione di un tavolo permanente di confronto tra tutte le organizzazioni studentesche, il Ministero dei Traporti e delle Infrastrutture, il Mur, e la Conferenza delle regioni e delle province, l’abrogazione della legge 431/1998 che permettendo a chi affitta a studenti fuorisede di avere diritto a particolari forme di agevolazione fiscale, ha avuto per effetto la liberalizzazione del mercato consentendo ad alcuni privati di speculare sugli affitti, la stipula di un Protocollo d’Intesa tra Mur e enti regionali per imporre a questi ultimi un incremento degli studentati pubblici e, infine, la realizzazione di un censimento degli stabili sfitti, sia pubblici che privati”.
“Ritengo – conclude il Consigliere regionale Pd – che, tutti insieme, si possa lavorare per consentire il rispetto del “diritto allo studio”, aiutando i nostri ragazzi a frequentare l’università nelle migliori condizioni possibili. Tante cose potrebbero essere cambiate e adeguate ai tempi, per esempio, attraverso modifiche normative mirate, si potrebbe ampliare la platea dei potenziali beneficiari di posti letto anche agli studenti non borsisti, oggi esclusi dalle residenze universitarie. Tutte le Istituzioni devono adoperarsi per fornire soluzioni perché è dovere di chi governa investire sulla scuola, di ogni ordine e grado, e sulle generazioni che rappresentano il futuro del Paese. Peccato che si sia persa l’occasione di discutere oggi l’atto di indirizzo: sarebbe stato un segnale importante per i tanti ragazzi impegnati a lottare per i propri diritti. Purtroppo la seduta del Consiglio regionale è iniziata molto tardi perché, come sempre, all’apertura mancava il numero legale, una prassi negativa consolidata da questa maggioranza. Auspico, comunque, che l’esame avvenga in tempi rapidi”.

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