BI24_2010/2020_DAL CIRCONDARIO. Candelo: Giancarlo Pessa, il “minusiè”, testimone di cultura e tradizione popolare del paese, ci ha lasciati

_IL RICORDO DELLA COMUNITA’
Era un vero galantuomo, esperto conoscitore di tradizioni, mestieri e strumenti del passato legati alla vita contadina del ‘900. E’ una grande perdita per il Comune di Candelo, perché è grazie anche a lui se il percorso museale nel ricetto, si è concretizzato nell’allestimento di tre cellule a partire dal 1997. Fu inserito dal Comune nel gruppo degli “Amici dell’ecomuseo candelese” e nel 2016, Mariella Biollino propose la sua candidatura alla Rete di cultura popolare di Torino come “Testimone della cultura e tradizione popolare candelese” per la sua funzione di testimone delle antiche tradizioni rurali candelesi e per la grande disponibilità a raccontare ai giovani quel mix di conoscenze teoriche e di saperi pratici alla base del mondo contadino di un tempo.
“In tutti i progetti legati alle tradizioni e cultura di Candelo, da ‘A scuola dai nonni’ a ‘Reis’, all’Ecomuseo candelese – afferma Mariella Biollino, ex sindaco di Candelo – Giancarlo era, insieme a Cesare Augusto, uno dei pilastri portanti. Fu tra i nonni insegnanti nelle scuole in occasione del progetto ‘A scuola dai nonni’, era sempre presente in tutti i Vinincontro, fin dal 1995, con il gruppo degli Amici di Graziana, fiero di raccontare ai turisti di passaggio come si faceva il vino a Candelo e con quali strumenti. Contribuì in maniera determinante ad allestire la terza ed ultima cellula della Civiltà della vitivinicoltura donando personalmente vari strumenti o chiedendo altri pezzi ad altri suoi conoscenti. Era un piacere sentirlo raccontare la storia di ogni strumento ai ragazzi delle scuole o ai turisti… Tutti ne erano affascinati. Andava spesso a controllare che ogni pezzo fosse al suo posto e mi avvisava sempre quando mancava qualcosa. Espose anche in alcune occasioni pubbliche i suoi strumenti di falegname ed alcuni arredi da lui realizzati”.
Giancarlo partecipò fin dalle origini, nel lontano 1995, allo sviluppo del progetto Ecomuseo e divenne uno degli “amici dell’ecomuseo”: grazie alla sua grande esperienza e conoscenza della vita contadina del passato, dava consigli, suggeriva allestimenti, donava oggetti e strumenti per le Cellula del vino e soprattutto per la cellula della Civiltà della vitivinicoltura (poi battezzata Casa del contadino), nata per caso durante uno dei primi Vinincontro a cui partecipava sempre. Fu intervistato in più occasioni durante servizi televisivi e nel 2020 fu ripreso mentre spiegava, con la sua parlata speciale intercalata da parole in dialetto, i piu’ importanti oggetti della terza cellula museale.
Giancarlo Pessa è stato un pilastro del sistema museale candelese, fondamentale per tutte le azioni portate avanti dall’Amministrazione fino al 2019, perché ha saputo difendere la linfa vitale che è alle radici della nostra comunità, ma soprattutto trasmetterla ai giovani . Una fortuna sia per i tanti visitatori del Ricetto, meta turistica di pregio, sia per gli stessi abitanti, in un percorso di riappropriazione dell’identità storica e culturale del proprio territorio.Non si può infatti costruire il futuro senza comprendere a fondo le radici della nostra comunità, quel valore inscindibile che la storia del territorio rappresenta.

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