_Emanuele Ramella Pralungo (Presidente Provincia di Biella)
Lo confesso, mi emoziono ancora. Forse è sbagliato, ma io mi emoziono ancora! Entrare nella sala monumentale di Palazzo Chigi e vedere sul tavolo della conferenza, un segnaposto con il tuo nome mi emoziona ancora e anche molto. Non sono i Ministri o le figure dei relatori, molto più importanti di me, che mi emozionano (di questo ne sono quasi certo) ma è il senso delle istituzioni che quelle sale rappresentano. Quei muri hanno visto Donne e Uomini di levatura enorme e tu, invece, sei piccolo piccolo. Il tempo trascorre, quindi tu estrai dallo zainetto (quasi come quando eri a scuola) i tuoi documenti e torni a studiarli, a prepararti mentre pensi alla tua gente alla tua terra che rappresenterai lì e allora torni a studiare.
Poi il Ministro si rivolge a te e ti da la parola, ti schiarisci la voce, torni a guardare i fogli, il Ministro che presiede, senti gli sguardi di una sala gremita, respiri e parti ad esporre i limiti e i pregi di un decreto da miliardi di euro: parli, ragioni, chiedi e suggerisci (si ti permetti anche di suggerire) e poi e poi e poi… tutto sfuma e vai avanti per un tempo indefinito e poi ringrazi, saluti e spegni il microfono.
A quel punto appoggi la schiena sullo schienale della sedia e tutto torna chiaro intravedi il Ministro che annuisce e ti ringrazia, guardi il cellulare e vedi un messaggio (del funzionario seduto dietro a te) che ti dice semplicemente “ok bravo”. Allora torni a respirare e capisci che è andata e capisci che anche se sei piccolo piccolo e provieni dal “limitar del confin dell’impero” hai tenuto botta e hai rappresentato degnamente la tua gente ed è questo quello che conta.
Biella 24 
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