BI24_2010/2020_DALLA VALLE CERVO. Rosazza: le parole dello scrittore Osvaldo Bevilacqua sul paese… “Qui il tempo si è fermato”

Ennesima grande soddisfazione, per la comunità di Rosazza. Nei giorni scorsi, infatti, Osvaldo Bevilacqua, scrittore, giornalista televisivo, detentore dal 2015 del “Guinness World Records Tv” e Ambasciatore nel mondo dei “Borghi più Belli d’Italia”, attraverso il suo profilo ‘Instagram’ ha parlato in questa maniera, del bellissimo centro della Valle Cervo…
_Osvaldo Bevilacqua
Amiche ed Amici, rifletteteci almeno un istante e rispondete a questa domanda: sareste disposti a cambiare vita e trasferirvi, chiaramente se ci fossero le possibilità, in un accogliente, rilassante angolo di Piemonte, dove la vita è regolata da ritmi “umani” e dove vivono appena 93 abitanti? Preparatevi a seguire questo mio racconto di un luogo che ha il sapore di una favola avvolta da affascinanti misteri legati alla Massoneria ed all’occultismo. C’era una volta, e c’è ancora, intatto, un delizioso villaggio che si chiama Rosazza in provincia di Biella, tra le montagne dell’Alta Valle Cervo.
La sua fama è legata al filantropo e Senatore del Regno d’Italia ed alla natura stessa del suo nome, Rosazza Pistolet Federico. Ma fate attenzione! Se, arrivando, in questo che è diventato, uno de I Borghi più Belli d’Italia, vi rivolgerete a un residente per domandare dov’è la casa di Rosazza, sappiate che la risposta sarà sempre la stessa: “Quale? Qui ci chiamiamo tutti Rosazza!”. Tra i suoi vicoli, in ciottolato, si respira un’aria diversa, come se il tempo si fosse fermato! Nel suo Ritrovo Familiare ci si trova a giocare a carte e a bere un buon bicchiere di vino o un caffè, sopravvivono i pollai, che sembrano opere architettoniche di altri tempi. I rosazzesi vanno ancora nei boschi a far legna. Tutta questa atmosfera si può rivivere nella Casa Museo dell’Alta Valle Cervo dove vengono ricostruiti gli ambienti tipici della civiltà contadina locale.
Quando arriva la primavera – mi dice dal suo pollaio personale, Giovanni Gallazzi – Pro Loco e Amministrazione comunale mettono in campo una serie di eventi di promozione turistica molto seguiti. Come La Risottata, la serata romantica dei Borghi più belli d’Italia, dove nei luoghi più caratteristici del paese musici e artisti intrattengono i visitatori, la preparazione della “Polenta Concia”, tipico piatto della cucina biellese che, in occasione della Festa di san Rocco, viene preparata all’Alpe Dasate, un borgo di baite dove ancora oggi, con la transumanza, vengono portate al pascolo le mucche e in inverno si trasforma in palestra di scalate su cascate di ghiaccio”.
Diverse leggende affascinanti rendono Rosazza un luogo da visitare e da abitare. Si narra di riunioni segrete, di piani massonici messi a punto tra i suoi vicoli per anni, si conoscono inquietanti riti, con sedute spiritiche, legati alle molte decisioni che Federico Rosazza prese proprio qui, prima di iniziare qualsiasi sua opera. E poi c’è la simbologia che richiama occultismo e Massoneria.
Se passerete da Rosazza impegnatevi nella ricerca di questi simboli. Alcuni luoghi? Eccoli. Il Castello, con il tipico stile degli edifici massonici, la Chiesa Tempio di Rosazza, su una facciata splende una grande stella a cinque punte, la croce a svastica, il pavimento a scacchi bianco e nero, la volta stellata come si ritrova anche in molti templi della Massoneria. Sulla cosiddetta “Porta dei Giusti” c’è il simbolo della rosa, anche questo un richiamo massonico che si ripete poi per le vie del paese. A Rosazza il mistero aleggia sui tetti di pietra del borgo, nei suoi vicoli, nelle sue piazzette!

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