BI24_2010/2020_IL CASO. La Procura di Biella accusa di “torture” 28 agenti della Penitenziaria. Onore a chi ogni giorno, tiene in piedi il Carcere

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Oltre al danno la beffa. Oltre il ridicolo, il grottesco. la Procura di Biella ed il suo capo Teresa Angela Camelio, in questi giorni hanno notificato 28 avvisi di garanzia e messo agli arresti domiciliari un commissario, contro il personale del Carcere di via Dei tigli che da anni si sfianca, rischiando la vita tutti i giorni, con l’organico ridotto all’osso, per tenere in piedi la casa circondariale della nostra Provincia.
L’accusa? “Torture” nei confronti di tre carcerati, due marocchini ed un georgiano, che sarebbero avvenute nell’estate del 2022: i tre stranieri, secondo i magistrati, sarebbero stati legati e malmenati nelle proprie celle, prima di raccontare i fatti al garante dei detenuti di Biella, Sonia Caronni ed al garante regionale Bruno Mellano.
Che la Procura di Biella, di questi tempi, cerchi più clamore che giustizia, più titoli sui giornali che veri delinquenti, non ci sono dubbi. Basta pensare alla gogna mediatica feroce, alle vere e proprie “montature poliziesche” senza ritegno, a cui sono stati sottoposti in questi anni, i titolari della “Impresa Funebre Ravetti” e proprio noi di “Biella24”. Ma andare ad attaccare chi, ogni giorno, deve lavorare a contatto con gente che non ha nulla da perdere e non ha paura di perdere nulla, travalica veramente ogni limite.
Pare ci siano delle riprese video che incastrerebbero gli indagati. Ci chiediamo però perché, nelle decine di volte in cui i ragazzi della Polizia Penitenziaria di Biella sono rimasti feriti per le intemperanze dei detenuti, la Procura non si sia mossa facendo così tanto clamore… Nel dubbio, onore e sostegno a tutti agenti in servizio a via Dei tigli, che mentre i loro colleghi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, fuori, cercano i cattivi tra i buoni, ogni santo giorno devono sperare di trovare qualche buono in mezzo ai cattivi.

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