BI24_2010/2020_DAL CAPOLUOGO/1. Progetto “Sia Luce”: In Duomo, “Il corpo mancante”, 17 poesie ricamate dall’artista Ilaria Margutti

Cosa può fare un’artista? Questa è la domanda che si è posta Ilaria Margutti, che dal 2007 usa il ricamo come elemento fondamentale della sua ricerca, quando all’inizio della pandemia l’isolamento fisico ha costretto molte persone a lunghi momenti di solitudine, fatta soprattutto di messaggi scritti o videochiamate spesso senza volto. La risposta a questa domanda ha dato vita all’installazione Il corpo mancante. Parole compiute sulla punta dell’ago: 17 poesie ricamate, in un tratto che ricuce il presente, creando legami visibili tra parole, pensieri e gesti, visibile alla Cattedrale Santo Stefano di Biella fino al 5 giugno 2022. L’esposizione si inserisce all’interno del progetto Sia Luce. Un percorso tra arte e spiritualità, il progetto di BI-BOx Art Space a cura di Irene Finiguerra che mette in dialogo il tema del sacro con l’arte contemporanea.
“Nella necessità di nutrire la connessione interrotta tra me e l’altro, ho iniziato a ricamare poesie, concentrandomi sul gesto che crea il ritmo, sul filo che lega nel silenzio le parole e sull’ago, che attraversa la tela del tempo nell’intreccio di eventi invisibili”, racconta l’artista Ilaria Margutti. “Ogni parola è così diventata un territorio sconosciuto e vasto che poteva aprire l’immaginazione verso luoghi sconfinati, attraversati da corpi solitari”. Il filo sulla tela è il linguaggio con cui Margutti sente meglio rappresentata la propria poetica, un pennello che traccia parole dense e intime, consegnando valore a un gesto antico, che le donne hanno sempre compiuto in silenzio o solo in condivisione con altre donne. Ogni vita è fatta di trame, di fili intrecciati che diventano parole sacre nei suoi lavori.
“Alla fine, ho ricamato diciassette poesie mie, quattro di Antonella Anedda e due di amici che hanno voluto rispondere alla chiamata in modo più partecipativo, per un totale di 24 pezzi, poi montati su telai sottili, in modo che ogni fazzoletto potesse mantenere la propria natura leggera, mostrando di sé anche il retro del ricamo, come fosse una mappa nella mappa, nell’infinito decifrare”. Il risultato è un’opera che invita alla riflessione, alla calma, al ricucire (non solo simbolico) i rapporti e le trame del vivere, le scansioni del tempo e dell’inchiostro. L’opera è visibile tutti i giorni dalle ore 7 alle ore 19. Ingresso libero.
Ilaria Margutti (Modena, 1971). Vive e lavora a Sansepolcro, dove svolge l’attività artistica e quella di docente di storia dell’arte. Nel 1997 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha collaborato con diverse gallerie in Italia e in Europa. Nel 2008 le sue opere sono finaliste in tre premi internazionali: Arte Laguna, Arte Mondadori e premio Embroideres’ Guild di Birmingham. Nel 2010 è in Costa d’Avorio per il progetto De L’Esprit e de L’Eau sostenuto dal Consolato Italiano. Ha seguito progetti per la diffusione dell’arte contemporanea in collaborazione con il Museo Civico di Sansepolcro. Dal 2013 è direttore di Casermarcheologico, spazio per la sperimentazione artistica contemporanea a Sansepolcro; assieme a Laura Caruso ne cura il recupero e la progettazione.

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