_Sandro Delmastro delle Vedove
La forza del sistema di Bretton Woods (1945-1971) scrisse LaRouche nel saggio citato sopra, risiede nel fatto che “la forza del dollaro come valuta di riserva si basava sulla sicurezza che gli obblighi correnti del dollaro corrispondessero ad una combinazione di eccedenze commerciali e riserve in lingotti d’oro il cui prezzo era fissato. Il sistema di riserva aurea funzionò perché era difeso da misure protezionistiche e regolatorie, sia a livello internazionale che nelle nazioni stesse. Era la forza fisica dell’economia USA, misurabile pro-capite e in termini di tassi di crescita della produttività fisica pro-capite e per kmq, una forza espressa come periodi di alti tassi di crescita della formazione di capitale in forma di hard-commodities, che fu cruciale per il modo in cui l’economia Usa si comportò nei primi due decenni del sistema monetario post-bellico.
Questa forza fisica, corrisposta dai bisogni di grandi volumi di prodotti agricoli e categorie di macchine utensili americani da parte di un’Europa prostrata dalla guerra, permise al credito statunitense di stimolare un forte tasso di crescita della produttività fisica pro-capite, in Europa occidentale, una crescita da cui l’Europa ottenne i mezzi per ripagare i crediti concessi dagli Usa”. “Questa – continua LaRouche – era stata l’intenzione del Presidente Franklin Roosevelt per gli aiuti statunitensi alle nazioni e ai popoli che, nel dopoguerra, egli intendeva che dovessero essere liberati dai sistemi e ai lasciti colonialisti di Portogallo, Olanda, Regno Unito e Francia. Roosevelt dettagliò lo sviluppo infrastrutturale dell’Africa come esempio di questa politica che, come egli la intendeva, avrebbe dovuto diventare la base per nuove forme di cooperazione tra quei settori dell’economia mondiale che hanno la capacità di fornire tecnologie avanzate e le regioni meno sviluppate”.
Si potrebbe stabilire un sistema di Bretton Woods migliorato, prosegue LaRouche, in cui le parità tra le valute nazionali siano determinate da un paniere di commodities, laddove con il termine “commodity” si intende un concetto più ampio delle risorse naturali. LaRouche considera di “costruire un’unità di conto sintetica basata su un paniere concordato di hard commodities. Da questo deriva che, quando le valute fluttuano, sono le valute e non le commodities a vedere il proprio valore implicitamente aggiustato e basato sul paniere di commodities usato per definire l’unità [di conto].
Una simile unità sintetica potrebbe servire come sistema di conto di un ente di credito internazionale – in quel senso, sarebbe la base per la creazione di una specie di successore dei Diritti Speciali di Prelievo. Così, riguardo ai prestiti di capitale a medio e lungo termine per investimenti in hard-commodities, le rispettive valute sono prezzate come standard secondo il paniere di commodities. Il prestito è fatto in queste unità, non nel prezzo delle valute; tuttavia, all’esportatore viene accreditato quel numero di unità sintetiche al momento della consegna del prodotto e il ripagamento dei prestiti è determinato dal prezzo della rispettiva valuta in quelle unità di conto alla scadenza del pagamento. Così, in effetti, un sistema di prestiti a medio e lungo termine basato su hard-commodity, simile al baratto, viene usato per approssimare il sistema di ‘riserva aurea più il paniere delle commodities esportate’ che operò nei rilevanti rapporti transatlantici durante l’intervallo 1945-1965 del sistema a cambi fissi”.
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