BI24_2010/20_DALLA REGIONE PIEMONTE. Rossi, Pd: “Beni confiscati alle mafie: perché per il 2020 non è stato lanciato alcun bando?”

_Domenico Rossi (consigliere regionale Pd)
Comprendo che la gestione dell’emergenza Covid sia stata la priorità del 2020 assorbendo energie e attenzioni, ma non può essere una giustificazione per la mancata pubblicazione del bando per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Mi preoccupa la disattenzione su questo tema. Nel 2017, durante la scorsa legislatura, con la Giunta Chiamparino avevamo finalmente messo in moto un meccanismo di sostegno regionale nei confronti dei Comuni per il riutilizzo dei beni confiscati. Già l’anno scorso, probabilmente per il cambio di amministrazione, il bando non è stato emanato.
Si tratta di una mancanza inspiegabile considerato che il Bilancio regionale prevedeva, per l’anno in corso, risorse per 150mila euro e sarebbe bastato replicare l’ultima versione pubblicata del bando. L’emergenza sanitaria ha tutt’altro che arrestato l’attività illecita della criminalità organizzata poiché, nell’era del Covid, a causa della grave crisi economica e finanziaria che attraversa l’economia nazionale, la fragilità sociale in cui insinuarsi, specie tra gli strati più deboli della società, è maggiore.
Non è, dunque, il momento di abbassare la guardia e l’assenza del bando 2020 non è un bel segnale. La pandemia non può essere un alibi sempre valido: vigileremo con attenzione affinché l’impegno preso oggi dall’assessore sia mantenuto a partire dal prossimo documento di bilancio e chiederò che il bando sia pubblicato nei primi mesi del 2021. I beni riutilizzati socialmente assumono un alto valore simbolico e pedagogico, testimonianza di uno stato credibile, capace di riappropriarsi di quanto le mafie hanno sottratto ai cittadini attraverso attività criminali e di restituire alla collettività valore attraverso creazione di lavoro, impresa o attività di sostegno alle fasce deboli.

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