BI24_2010/2020_PUNTI DI… SVISTA. Sandro Delmastro e Claudia Pieri: “Chi si nasconde dietro la campagna di terrorismo in Europa?”

_Sandro Delmastro delle Vedove
_Claudia Pieri
I recenti attacchi terroristici vicino a Parigi, a Nizza e Vienna vanno visti come parte di una campagna che prende di mira Europa e Russia e non come un fenomeno sociologico di radicalismo islamico. Il fatto che il terrorista che ha compiuto l’attentato a Nizza sia entrato in Europa sotto le mentite spoglie di un migrante il 20 settembre, settimane prima di decapitare un docente di storia alle porte di Parigi, indica che fosse già “programmato”.
Una cosa che gli aggressori hanno in comune è che fanno parte delle reti del terrore arabo, ceceno ed etnico turco-albanese usate come serbatoio di reclutamento di mercenari per le guerre in Libia, Siria e ora nel Caucaso meridionale, dove i terroristi potrebbero cominciare a colpire in territorio russo. Queste reti sono state tutte sostenute dai servizi segreti occidentali, tra cui la CIA, l’MI6 e i servizi segreti francesi.
Sono coinvolte anche nell’attuale conflitto nel Nagorno Karabakh, che potrebbe portare a una grave crisi strategica, poiché è la Turchia, membro della NATO, che ha portato in Azerbaijan mercenari dei gruppi terroristici che Ankara ha sostenuto in Siria. La risposta deve concentrarsi quindi sui controllori di queste reti del terrore e sulla geopolitica che alcune forze occidentali stanno portando avanti a sostegno della guerra in Siria e nel Caucaso meridionale.
L’EIR ha pubblicato una serie di dossier e articoli che denunciano il ruolo chiave nell’indottrinare, addestrare e finanziare i cosiddetti terroristi “islamici” svolto dalla Gran Bretagna (alias Londonistan) e dall’Arabia Saudita. Questo punto è stato sottolineato in un’intervista a
Sputnik Deutschland il 4 novembre da Vladimir Lucenko, ex capo dell’unità antiterrorismo del KGB e poi dell’FSB (https://de.sputniknews.com/politik/20201104328350738-ex-fsb-chef-fuer-antiterror-zu-wien/).
Lucenko ha criticato i politici europei per non aver preso seri provvedimenti contro il terrorismo, ovvero “chiudere le sedi centrali, gli ideologi e gli sponsor, invece di preoccuparsi solo dei singoli ragazzi che si mettono in testa queste idee folli e sono quindi usati più come carne da cannone. A questi giovani idioti, che compiono gli attentati, viene fatto il lavaggio del cervello”. I politici, ha continuato l’esperto di antiterrorismo, si lamentano degli attacchi terroristici a posteriori, ma non agiscono con determinazione per prevenirli, anche denunciando gli ideologhi dello Stato Islamico in Arabia Saudita.
Ha sottolineato che noti ideologhi islamisti, come Akhmed Zakayev, primo ministro del cosiddetto governo ceceno in esilio, o il leader separatista ceceno Movladi Udugov, ottengono rifugio in Inghilterra e in Arabia Saudita, invece di venire perseguiti. Il ruolo della Turchia nel mandare dei terroristi nel conflitto del Nagorno Karabakh è stato riconosciuto anche dal capo del controspionaggio russo Sergei Naryshkin in un’intervista televisiva del 6 novembre. Riferendosi a informazioni provenienti da diversi Paesi sulla presenza di terroristi nella zona di combattimento, ha detto che “siamo consapevoli del lavoro dei servizi segreti turchi e vediamo alcuni aspetti di questo lavoro”.

I commenti sono chiusi.