BI24_FLASH_DALLA REGIONE. Barazzotto: “Un ordine del giorno per valutare con più attenzione, il progetto della discarica a Salussola…”

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_Vittorio Barazzotto (Consigliere regionale Pd)
«Le approfondite valutazioni svolte dall’Organismo collegiale dell’Inchiesta Pubblica, incaricato della disamina del progetto della discarica di amianto in regione Brianco a Salussola, mettono in luce alcune carenze nella documentazione progettuale presentata dalla società Acqua e Sole Srl. Gli elementi di maggior criticità riguardano principalmente le dimensioni della discarica, la sua localizzazione e le modalità di smaltimento dei rifiuti. Ecco perché ho deciso di presentare un ordine del giorni sull’argomento: ci sono diverse ragioni per valutare con attenzione la realizzazione della discarica al Brianco.
Il territorio del Brianco è inserito nell’area di ricarica degli acquiferi profondi. In quella zona non c’è il veto per realizzare discariche d’amianto, tuttavia la Regione richiede garanzie supplementari rispetto alla normativa nazionale, come evidenziato anche dall’Organismo collegiale inquirente dell’inchiesta pubblica nella sua relazione conclusiva. Poco distante si trova l’area di Valledora, nella quale è stato invece stabilito che non sarà più possibile costruirne di nuove. Ritengo che sia necessario valutare l’opportunità di includere il territorio del Brianco in quello di Valledora e quindi di equipararne le condizioni.
L’impostazione data dalla Regione per il piano amianto prevede una suddivisione del territorio in quattro grandi aree (Città Metropolitana di Torino, Territorio del Cuneese, Piemonte Sud Orientale, Piemonte Settentrionale), al fine di ripartire equamente gli impianti e contenere gli impatti ambientali attraverso l’allestimento di discariche di dimensioni più ridotte. La scelta di costruire a Salussola una discarica di dimensioni tali da soddisfare l’intera necessità della Regione comporta un evidente impatto localizzato su un’unica area, protratto per decine d’anni, in un’area agricola vergine.
Ciò comporterebbe una serie inevitabile di effetti negativi sul territorio, nei confronti delle imprese agricole che coltivano riso e altri prodotti e per i possibili impatti sulle acque, sul suolo e sull’aria. Le indicazioni date dalla Regione relative all’utilizzo di aree estrattive dismesse erano finalizzate al contenimento dell’uso del suolo. Mi auguro che la forte spinta data dalla Regione nei confronti della risicoltura di qualità non venga pregiudicata dalla realizzazione di una discarica proprio nel bel mezzo delle coltivazioni».

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